VIDEO TRANSLATION - ENG
There are some NGOs that are following some projects directly in Africa and that have, let’s say, the objective of, in some way, convincing the youths that want to arrive in Europe to not undertake these journeys from Africa to Europe; first and foremost because they have to pass through Libya and going through Libya is a massacre, and I am not using this word carelessly, it really is a massacre; and most of all you have to pass through the Sahara desert and the Sahara is total nothingness, especially for women, who aren’t coming anymore anyways. And then, thinking about those guys who leave from, I don’t know, Senegal, Nigeria, Mali, The Gambia, those are journeys that last years, because maybe they will be robbed and they have to find some way to re-earn the money to proceed. So these are very heavy journeys, and these projects that are carried out in Africa have exactly the objective of explaining to these youths what they are about to do, so deciding to leave, but with a 50% chance, because you don’t know how it’s going to end. And… as one says, they look inward a bit, and in the end, they leave anyway, because ultimately this is the truth: if you don’t have anything to lose in your country, logically you will depart.
RELATED QUOTE - ENG
There are some NGOs that are following some projects that aim to explain better what it means to try to arrive in Europe. Because the problem of arriving in Europe is that you almost always pass through Libya. And then the danger of the journey, together with the Sahara Desert… And then, above all, if you go from Gambia you have to go through Senegal, Niger, Mali, it takes two years to arrive. And the dangers of the journey are so many, and so they are trying to share information on this. These, however, in the end have little or no impact, because if then a person wants to leave their country and has a 50% chance of winning… in the end, in short… the person tries.
VIDEO TRANSCRIPTION - IT
Ci sono delle ONG che stanno seguendo dei progetti direttamente in Africa e che hanno, diciamo così, l’obiettivo di, in un qualche modo, convincere quei ragazzi che vogliono arrivare in Europa a non intraprendere questi viaggi dall’Africa all’Europa; prima di tutto perché devono passare attraverso la Libia, e attraverso la Libia è un massacro, cioè non è che io sto usando questa parola a caso, è davvero un massacro; e poi soprattutto bisogna passare il deserto del Sahara, e il deserto del Sahara è il nulla totale, soprattutto per le donne, che comunque non arrivano più. E poi dopo, pensando a quei ragazzi che partono, non so, dal Senegal, dalla Nigeria, dal Mali, dal Gambia, sono viaggi che durano degli anni, perché poi magari vengono derubati e devono in un qualche modo riguadagnare i soldi per poter proseguire. Quindi sono viaggi molto pesanti e questi progetti che si fanno in Africa hanno proprio l’obiettivo di spiegare a questi ragazzi quello che stanno per fare, cioè decidere di partire, ma con un 50% di possibilità, perché non sai come andrà a finire. E… come dire, loro così si guardano un po’ dentro, e alla fine partono lo stesso, perché comunque la verità è questa: che se tu non hai niente da perdere nel tuo Paese, logicamente parti.
RELATED QUOTE - IT
Ci sono delle ONG che stanno seguendo dei progetti che mirano a spiegare meglio cosa vuol dire provare ad arrivare in Europa. Perché il problema dell’arrivo in Europa è che si passa quasi sempre dalla Libia. E quindi la pericolosità del viaggio, assieme al deserto del Sahara… E poi soprattutto se arrivi dal Gambia devi fare Senegal, Niger, Mali, ci metti due anni per arrivare. E le pericolosità del viaggio sono tantissime, e quindi stanno cercando di fare informazione su questo. Queste però alla fine lasciano il tempo che trovano, perché se poi una persona vuole lasciare il proprio paese e ha un 50% di possibilità di vittoria… comunque alla fine, insomma… tenta.