VIDEO TRANSLATION - ENG
People come here seeking an opportunity, and they see in Europe, in Italy the country in which I am – but I am sure that in other countries it’s the same – a new chance at life, at building a future, at creating a better life compared to what they left behind.
RELATED QUOTE - ENG
The people I have had the chance to deal with in these years, which are not many, around 20 since I have been doing this job, report me back the desire to have a chance. Many people who come here to their country have life problems: I’m talking about youngsters who have lost parents or relatives, who faced the civil war, or, on their way to Europe, they saw the people who walked with them die… So, people who come here trying to have a chance, and they see in Europe and in the country where I am, Italy – but I am sure that in other countries it is the same – a new chance of life, of having a future, of creating a better life for themselves than the one they left behind. This is what I have seen. [Also] because then (while working it is normal to) ask these questions [to migrants]: “How come you are here”, “Why did you come here”, “Do you have family here”… Many said “No, they made me come here because I paid to get here in this way”, then the channels, the entry flows are different and then the entries could be from many points. But the answer was always the same “I left a place where I had nothing, I risked for me, I lost everything, I come here to have a chance of a better life”. That was [the perception] that I had the most contact with.
VIDEO TRANSCRIPTION - IT
Le persone vengono qua cercando di avere un’opportunità e vedono nell’Europa, nell’Italia, nel Paese in cui sono io – ma sono sicura che anche negli altri paesi è uguale – una nuova possibilità di vita, di farsi un futuro, di crearsi una vita migliore di quello che hanno lasciato.
RELATED QUOTE - IT
Le persone con le quali ho avuto modo di avere a che fare in questi anni, che non sono tante, sono circa 20 da quando faccio questo lavoro, mi riportano la voglia di avere una chance. Molte persone che vengono qua nel loro paese hanno problemi di vita: parlo con ragazzi che hanno perso genitori, famigliari, la guerra civile, oppure nel raggiungere l’Europa attraversavano terreni nei quali vedevano morire le persone che camminavano con loro… Quindi le persone che vengono qua cercando di avere un’opportunità, e vedono nell’Europa, nel paese in cui sono io, l’Italia (ma sono certo che negli altri paesi è uguale) una nuova possibilità di vita, di farsi un futuro, di crearsi una vita migliore di quello che hanno lasciato. Questo è quello che ho riscontrato io. [Anche] perché poi la domanda la fai: “Come mai sei qua”, “perché sei venuto qua”, “Hai dei famigliari qua”… molti dicevano “No, mi hanno fatto venire qua perché ho pagato per arrivare qua in questa maniera”, poi i canali, i flussi di ingresso sono diversi e quindi gli ingressi potevano essere da tanti punti. Però la risposta era sempre quella “ho lasciato un posto in cui non avevo niente, rischiavo per me, ho perso tutto, vengo qua per avere una possibilità di vita migliore”. Questa era [la percezione] con cui ho avuto più contatti.