Contrastare la tratta nigeriano-italiana per lo sfrutamento sessuale di esseri umani
Alagie Jinkang, University of Bologna
Si stima che l’industria del sesso illegale in Italia abbia un valore di 90 milioni di euro e coinvolga fino a 9 milioni di clienti all’anno. Lo sfruttamento riguarda migranti provenienti da Nigeria, Romania e Albania, molti dei quali sono vittime di traffico di esseri umani, abusi, sfruttamento, oppressione, estrema povertà economico-educativa e mancata integrazione in Italia. Tuttavia, nonostante gli interventi legali e politici, lo sfruttamento sessuale dei migranti è altamente tollerato, rimane in gran parte impunito e minaccia sempre più il benessere delle donne migrant presenti in tutta la penisola, come nel caso delle donne migranti provenienti dalla Nigeria. Il presente documento si concentra sulla rotta nigeriana-italiana per due ragioni principali: (a) la vicinanza dell’Italia alla rotta del Mediterraneo centrale, che funge da percorso irregolare cruciale per i trafficanti di migranti e i trafficanti di esseri umani; (b) i sistemi di asilo disfunzionali ed emergenziali dell’Italia, uniti a un intervento politico insufficiente, poco tempestivo e inefficace sullo sfruttamento sessuale dei migranti; e (c) le narrative e la disinformazione sull’Europa come fonte di opportunità economiche e sociali e di prestigio, che forniscono un terreno fertile per le attività mafiose e la criminalità organizzata. Pertanto, insieme ai risultati del Progetto europeo PERCEPTIONS, questo documento richiama l’attenzione politica sulle intersezioni tra migrazione irregolare e asilo, attività mafiose e criminalità organizzata, inganno e disinformazione mirati, povertà assoluta e pratiche tradizionali all’interno del discorso della rotta Nigeria-Italia.